mercoledì 1 aprile 2009

Il 4 aprile funerale in piazza.


L'iniziativa è stata delle più deprimenti. Ad una bella manifestazione, partecipata da circa 1 milione di persone che hanno sfilat
o nell'estrema speranza di veder cambiare direzione il vortice di merda che sembra destinato a portarci al fondo, corrispondeva l'assurda calma serafica del maziano Epifani che gettava acqua dal palco a spegnere quelle fiammelle di bandiere rosse al vento. Una siringata letale e ultima di morfina nei coglioni del popolo dei lavoratori, degli immigrati, dei precari e degli studenti, che vedrebbero volentieri lui e l'altro campione delle conquiste dei lavoratori (W) , come tutta la dirigenza del sindacato, andare finalmente a fare volontariato in Africa, possibilmente nelle zone più colpite dalla malaria, lasciando le poltrone a qualcuno di quegli operai colpiti dai recenti licenziamenti. Confideremmo nel senso di moderazione e di fraterna concertazione che tali compagni operai mostrerebbero nelle trattative (ma le trattative non si fanno dopo le lotte?) con il padronato e il governo.
Mai come ora è stato chiaro a tutti, che i più fedeli esecutori delle direttive del governo, per la dismissione della CGIL come sindacato padronale dalla definizione degli accordi tra le parti sociali, sono i sindacalisti stessi. Ringraziamo pertanto il partito dei Parlamentari di destra e sinistra, come dei giornalisti di destra e sinistra, come degli industriali di destra e sinistra, di aver aggiunto un altro successo alla già lunga lista di obiettivi che Licio Gelli in anni non sospetti aveva proposto come necessari all'applicazione della rinascita della democrazia in Italia: la dismissione dei sindacati confederali.
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3) Per quanto concerne i sindacati la scelta prioritaria è fra la sollecitazione alla rottura, seguendo cioè le linee già esistenti dei gruppi minoritari della CISL e maggioritari dell'UIL, per poi agevolare la fusione con gli autonomi, acquisire con strumenti finanziari di pari entità i più disponibili fra gli attuali confederati allo scopo di rovesciare i rapporti di forza all'interno dell'attuale trimurti.

Gli scopi reali da ottenere sono:

a) restaurazione della libertà individuale nelle

fabbriche e aziende in genere per consentire l'elezione dei consigli di fabbrica con effettive garanzie di segretezza del voto;

b) ripristinare per tale via il ruolo effettivo del sindacato di collaboratore del fenomeno produttivo in luogo di quello illegittimamente assente di interlocutore in vista di decisioni politiche aziendali e governative.

Sotto tale profilo, la via della scissione e della successiva integrazione con gli autonomi sembra preferibile anche ai fini dell'incidenza positiva sulla pubblica opinione di un fenomeno clamoroso come la costituzione di un vero sindacato che agiti la bandiera della libertà di lavoro e della tutela economica dei lavoratori. Anche in termini di costo è da prevedere un impiego di strumenti finanziari di entità inferiori all'altra ipotesi."(piano di Rinascita democratica)