venerdì 8 agosto 2014

Strana indecifrabile band - Recensione di "Koinè", primo disco dei PercezioneSestoSenso.

Il one-drop, ritmo in levare dell'Isola di Giamaica, è innestato sull'impalcatura della canzone pop nostrana, sprazzi di blues e rock si intromettono qui e là lasciando intuire quale sia l'imprinting, il primo amore dei componenti dei PercezioneSestoSenso,

domenica 6 luglio 2014

Assemblea pubblica-Laboratorio sulla cultura indipendente. LOA Acrobax 28-06-2014


Breve resoconto.
eravamo una diecina provenienti dall'ambito della produzione musicale e teatrale. Dopo rapida lettura del documento (qui in fondo alla pagina pagina) elaborato dal Volturno Occupato sono iniziate le proposte di domanda:
- Come facciamo a fare cultura indipendente?
- Perchè in Italia non si può fare della propria passione un mestiere?
- Quale metodo possiamo usare per creare un'alternativa?
- Conosciamo dei buoni esempi di cultura indipendente?

venerdì 3 gennaio 2014

Hanna Arendt, Vita activa, una prospettiva di cittadinanza diretta.

" In realtà, Hannah Arendt non propone affatto la "polis" come modello della politica, ma usa il richiamo di quell'esperienza come punto di vista per rappresentare l'"espropriazione moderna della politica". Per rendersi conto della forza di questo procedimento critico-ermeneutico basterà riflettere sull'analisi devastante che Hannah Arendt compie dei luoghi comuni della politica moderna: la sostituzione del sociale al politico - per cui l'amministrazione della grande famiglia sociale rimpiazza l'esercizio diretto della parola in politica; la sostituzione del fare all'agire - per cui la produttività diviene l'unico senso dell'agire in comune; la sostituzione della tutela alla padronanza di sé; l'orrore per l'imprevedibilità dell'agire - che porta a tipi ben peggiori di irreversibilità; la finzione per cui l'amministrazione dei molti da parte dei pochi, garantita dalla rappresentanza, viene spacciata per libertà politica; l'ipostatizzazione dello stato come realtà eterna e necessaria; infine, da un punto di vista più specializzato e interno alla storia delle idee, l'incapacità del pensiero politico di emanciparsi da questi presupposti di fatto nonché, come conseguenza diretta, il declino irreversibile della teoria politica e l'ascesa delle scienze sociali, la cui funzione dominante è dimostrare l'insensatezza e l'impossibilità della libertà, in nome di immagini dell'uomo sempre più deterministiche oppure - ma è in fondo la stessa cosa - utilitaristiche ed esangui.

La grecità inattuale di Hannah Arendt è tutta nella capacità di distanziarsi dalla fatalità dell'espropriazione della politica, di rappresentare l'irresistibile ascesa moderna del "politico" (54) (nel senso di macchina amministrativa) "contro" la possibilità della "politeia", della cittadinanza diretta. Il lettore potrà vedere (contrariamente alle letture stereotipate di "Vita activa") che un sobrio pessimismo permea tutto il saggio. E benché Hannah Arendt salutasse con entusiasmo le epifanie più o meno felici (e sempre sconfitte) dell'antica "politeia" - dai consigli della rivoluzione tedesca a quelli della rivoluzione ungherese del 1956 fino ai movimenti del '68 (55) in Europa e in America, finché non furono sopraffatti dalle tradizionali mitologie stataliste e violente - sapeva bene che quella lontana esperienza era tutt'al più una fonte di modelli del pensiero, ma certamente non una prassi che potesse rivivere." (Alessandro Dal Lago, Introduzione, in H.Arendt, Vita Activa, la condizione umana, Bompiani)