7 novembre. Oggi sono andato a vedere altri 3 siti Inka, senza Alice che doveva smaltire la stanchezza di ieri. Io dopo la cena di ieri (2 uova al prosciutto, platano fritto e riso, bistecca con cipolla, e colazione con altre 2 uova al prosciutto) mi sono perfettamente ripreso...
Mi sono fatto fare da guida da un indio che mi ispirava, mi sembrava un tipo serio. Dopo le solite menate sulle rovine, che si chiamano pucha puchara, mi ha parlato un po dei riti inca, spiegandoli anche alla luce dello sciamanismo ancora praticato tra gli indios. Diceva che gli inca non erano politeisti come si crede, il sole, il puma, il condor le montagne l'acqua e i vari elementi naturali venivano rappresentati solo come centri di potere da interpretare, controllare e influenzare magicamente ma adoravano una sola divinita' che non rappresentavano se non in forma di varie impersonificazioni, che sarebbe lo spirito vitale che e' in tutti gli uomini e in tutte le cose. Mi sa che l'indio riporti una concezione contemporanea dello sciamanismo locale piu' che della relligione inka ma tant'e'. Dice che loro non credono in un dio che ha creato l'uomo ma in uno spirito che viene creato da tutti gli uomini, un Feuerbach delle ande , insomma... Allora gli ho chiesto perche' nei quadri coloniali di soggetto religioso, cristo e i santi vengono sempre rappresentati sofferenti, insanguinati, torturati... Lui dice che essendo gli artisti di origine india, rappresentavano nascostamente il cattolicesimo come sofferenza e dolore (una schifezza insomma), inserendo nelle pitture dei simboli nascosti della religione Inka, serpenti , montagne , puma, etc... Oppure l'indio rappresentava la sua condizione di schiavitu' e sofferenza nei soggetti religiosi, in cui in realta' i pagani che martirizzano i santi sarebbero proprio i religiosi e i cattolici conquistadores sapagnoli...
Quello che si coglie qui al Cuzco e' in effetti un notevole orgoglio indio che trova esperessione anche in movimenti politici ispirati a Tupac Amaru II (El 18 de mayo de 1781, en la Plaza de Armas del Cusco, Tupac Amaru fue obligado, tal y como señalaba la sentencia, a presenciar la ejecución de toda su familia, que era llamada muerte psicológica. Ante su presencia ejecutaron sus aliados y amigos, su esposa y sus cuatro hijos. Luego le cortaron la lengua. Se le intentó descuartizar vivo atando cada una de sus extremidades a sendos caballos, de manera infructuosa, por lo que finalmente se optó por decapitarlo y posteriormente despedazarlo.WIKI)
per qualche notizia sul popolo Quechua http://web.tiscali.it/inti.wasi/ande_runa_simi.htm
8 novembre. Siamo andati a visitare Ollantaytambo prendendo 4 autobus locali e minibus stracarichi. Eravamo a due passi da Macchu Picchu, ma visto il nostro spirito anticonsumista e lo snobismo per il turismo di massa, non ci siamo andati.
9 Novembre. dopo sei ore di viaggio, le ultime tre su uno stupendo altipiano, siamo arrivati a Puno sul lago Titicaca. La sera abbiamo mangiato la prima pizza peruviana (cotta a forno a legna e con formaggio andino fresco) piuttosto buona e poi ci siamo andati a ristorare con il tipico quarto di pollo alla brace che qui tutti mangiano la domenica sera...
10 novembre. Ci siamo convertiti al turismo di massa. Abbiamo comprato l'escursione a Sallustani (non c'era altro modo di andarci , pare) e per domani quella di due giorni alle isole del lago Titicaca.
12 novembre. Tornati dalla crocera sul Titicaca..(si fa per dire 25 dollari tutto compreso) Il lago e' stupendo,abbiamo visitato le isole galleggianti, dove alcuni indios fanno finta di vivere per vivere di turismo, pero'sono molto simpatici..quando andavamo via uomini e donne in costume ci hanno cantato "vamos alla playa..ho ho ho ho". Ma il pezzo forte viene ora. Arriviamo dopo 3 ore all'isola di Amantani', dove dovremmo pernottare. Al porto la nostra guida ci smista come schiavi al mercato, noi per ultimi, capitiamo con Norma, una india di circa 25 anni in costume che comincia a trottare in salita verso la sua casa.
Noi avevamo addosso gli zaini con tutto il mondo(che abbiamo comprato nel frattempo) e gli stiamo dietro per un po. Dopo un KM in salita alice e' stremata, ha il raffreddore e non ce la fa. Io mi prendo anche il suo zaino e ricominciamo dietro la piccoletta. Dopo 300 metri alice non si vede piu'. poso lo zaino, riscendo e la trovo seduta "io da qui non mi muovo, tornami a prendere dopo..." Io risalgo e con i due zaini e altri due zainetti pieni mi rimetto in salita a inerpicare sull'isola dietro la india. Dopo altri 500 metri in cui fischiavo come una locomotiva arriviamo a casa della signora. Ricordo che siamo a 4500 metri e sono le 2 di pomeriggio sotto il sole. La casa della signora e' una vera casa india, solo molto piu' pulita anche se senza acqua corrente e luce.. Fuori casa ha il recinto con le pecore. In cortile la sorella 18enne intreccia braccialetti e una bambina gioca. Recuperata Alice la porto nella camera a noi assegnata: chicche di ali sul momento: "ma anche questa isola e' galleggiante? O e' come gli Iceberg...?? Che sono Radicati..." (parole esatte confermate da alice). La stanza e' pulita con i letti con la rete di Totora, le solite canne, e una candela. Dopo un po di riposo in cui sono stato incastrato dalla figlia di 8 anni di Nora a giocare il gioco dei sassetti..siamo andati a pranzo. La cucina, con un fornello a legno tipo camino, con sopra pentole di coccio a bollire, tutta la famiglia seduta su ciocchetti di legno a parlare sommessamente in Quechua. La Mamma patriarcale al posto di comando davanti alle pentole che dirigeva e cucinava per terra tra vari catini e ciotole che servivano per tutto, la bambina ogni tanto veniva mandata a prendere l'acqua. Accanto ai fornelli vivevano liberi due Cuy (porcellini d'india) che qui si mangiano. Ci hanno dato una zuppa di quinoa (il mais selvatico andino) con patate e verdure e pataste riso e un pezzo di formaggio ripassato in padella. Da bere te di Mugna (tipo mentuccia). Il pomeriggio alice ha dormito con Aspirina. Io escursione sulla cima del monte a vedere il tramonto. Ovviamente ho mangiato le foglie di coca, in allegra compagnia del gruppo di ravers polacchi, di una famiglia americana-cilena, di una coppia francese e un viaggiatore olandese. La sera solita cena nella solita cucina incredibile, illuminata solo da una candela. Dopo cena, alice a letto che mi imprecava dietro e io a ballare con la Norma, agghindato con poncho e cappelletto tradizionale. Mi e' toccato ballare per forza , ma l'atmosfera era molto paesana e divertente. Abbiamo bevuto birre, offerto coca cole alle indie, fatte le foto di rito e tornati a dormire alle 9, 30.
Il giorno dopo , sveglia alle 7. Comprati i cappelletti di rito da Norma e escursione all'isola di Taquile. Bruno, la guida ci ha detto (da confermare) Che i terrazzamenti di cui l'isola e' composta dal 1000 AC, epoca del popolo Pukara, in quechua si chiamano Pata Pata, da qui i conquistadores hanno chiamato la Patata che su quelle terrazze si coltivava.
Molto interessante anche il comunismo comunitario che vige sull'isola. Il mercato turistico e' gestito centralmente come una coperativa e cosi' la ristorazione turistica. I lavori pubblici vengono svolti dalle varie comunita' (gruppi di famiglie) direttamente. Stavano mettendo a posto il selciato di una strada: dai nonni ,uomini e donne col piccone, alle vecchie col filo a piombo, ai ragazzi con le zappe e carriole... Particolarita' dell'isola di Taquile e' che anche gli uomini lavorano all'uncinetto per fare i soliti cappelli.
Al ritorno ci siamo insolati sul tetto della barca, io e alice siamo viola.
13 novembre. Prendendo il bus da Puno, alla fermata che puzzava come un orinatoio che dai tempi di vespasiano non sia mai stato lavato, guardando che i nostri zainio non sparissero nella notte, alice coglie l'aspetto romantico, cerca effusioni che gli vengono negate dal sottoscritto, troppo impegnato a trattenere i conati di vomito. Non l'avessi mai fatto, Alice si "dispiace" per le 12 ore successive. Alle 4 di mattina siamo arrivati ad Arequipa. Alle 6 abbiamo preso un bus per Chivay, all'inizio del Canyon del Colca, il secondo piu profondo del mondo: 4000 metri.
Passando per paesaggi lunari di sedimenti vulcanici, desertici o a tratti umidi, con i ghiaccioli sul lato nord e le vigogne che pascolano libere... siamo alfine giunti alle 9.30. Abbiamo preso alloggio all'Hostal "estrella de David" e al gestore, quando gli ho fatto notare che l'acqua calda non c'era per la poca pressione e gli ho chiesto uno sconto gli stava prendendo un collasso...!! E sto' a scherza'...!! Pero' e' vero. Abbiamo dormito 4 ore di fila, io sto a pezzi , c'ho pure il mal di gola, lo stesso che c'aveva Alice l'altroieri. In farmacia ho chiesto un colluttorio, m'ha detto no no , agua de Coca. Ok mi sono comprato le caramelle di coca. Poi siamo andati alle terme. Molto bello, col panorama sulla valle, il sole del tramonto, la vasca molto grande con acqua a 38 gradi. Solo che i turisti hanno una vasca, con armadietti docce e spogliatoi, i locali un'altra. Ovviamente pagano la meta'.
14 novembre. Oggo abbiamo fatto il giro del canyon in bus. Con due dollari e 5 di pranzo (ottimo!!) abbiamo visto pure il condor.
15-16 novembre. Dopo 26 ore, dico 26, di viaggio siamo giunti infine ad Iquique, in Chile.
4 ore Chivay Arequipa. Visita veloce di Arequipa, monastero di S. Catalina da Siena (incredibile citta' nella citta'). Bus 7 ore per Tacna, dove, arrivati a mezzanotte, non c'erano piu' bus per il chile, solo taxi collettivi. Preso Taxi sgarrupato e in 1 ora e mezza attivati ad Arica, in Cile, alle 2 della notte (4 ora chilena). Tutto serrato. Rimasti nel parcheggio dei taxi fino alle 6 (la macchina rossa era il nostro taxi, quella che dorme e' alice)poi trasferiti nel terminal dei bus fino alle 7 che e' partito il primo per Iquique. Arrivati a mezzogiorno in decente hotel vicino al mare. Tutto il tragitto in un incredibile deserto marziano su cui volano roteando gli avvoltoi (??). Domani vado a vedere la citta' fantasma dei minatori di nitrati. La differenza col Peru' si percepisce subito, tutto costa il doppio, non ci sono quasi indios, le condizioni di vita, anche nelle periferie sono molto migliori. Tutti e' molto piu' europeo, tranquillizzante ma molto meno esotico. Ci siamo comunque gia' integrati bene andando a mangiare nei locali piu' frequentati da persone del posto (ovviamente noi unici turisti, questa e' la sfida da perseverare)ma ad Alice gli hanno dato l'avocado marcio...sara' perche' e' troppo bionda.... In centro, che e' una specie di rimini del far west, con le costruzioni di legno dipinto, c'era un concerto tradizionale con balli da cow boys, affollato dai turisti locali.
17 novembre. Stamattina sono andato a visitare la citta' fantasma di Humberstone, un villaggio minerario morto all'improvviso con l'era dei concimi chimici. Sono passato pure un oretta in spiaggia (proprio in citta') dove sotto il volo circolare degli avvoltoi (prioprio quelli con la crapa pelata) tra gli scogli vivono strane stelle di mare... Alice intanto ha comprato degli splendidi vestiti ad una specie di H&M chileno...
20 novembre. Siamo alfine giunti a S. Pedro de Atacama, nel bel mezo del deserto. Non si capisce come sia posibile che ci siano tanti turisti. Certo il posto e' ameno, ma del tutto finto, forse proprio per quello. Odio i turisti fighetti alternativi (in inglese backpaker: zainisti) con ogni cosa firmata North Face, occhiali fascianti e vestiario da surf...
22 Novembre. Siamo appena tornati da due escursioni ( in pullmino, per carita') alle bellezze naturali dei dintorni..veramente impressionanti. Il salar de Atacama, su cui siamo, e' in realta' un lago sotterraneo ricoperto da una crosta di sale, in cui, nei punti piu' bassi affiora l'acqua, salatissima e tossica, in cui vivono i fenicotteri. Oggi li abbiamo visti...assomigliano molto ad Alice nel loro incedere posato sulle loro zampette..amche i colori poi rispettano gli abbinamenti pastello, rosa, rosso antico... Poi siamo andati alle lagune di Menique e Miscanti, dei laghetti tra vulcani di 6000 metri
23 novembre . Abbiamo visitato la Valle della Luna vicono S. Pedro. Molto suggestivo. ad Alice e' piaciuta piu' di tutto fino a ora e si e' molto divertita a scapicollarsi giu' correndo dall'altissima duna su cui eravamo saliti per vedere il tramonto (una delle poche cose spontanee che non fanno proprio tutti) anche se ce l'ha suggerito Alan, la nostra espertissima guida geologica e naturalistica..che ha fatto invaghire Ali con la suaspilletta di Che Guevara...
25 Novembre. Siamo arrivati a Santiago dopo circa 25 ore di viaggio su ininterrotto deserto condito di villaggi minerari, depositi di acido solforico e bellissimi cementifici (per chi ammira il paesaggio industriale..). Esattamente incontrandoci con Alejandro (il fratello dello zio cileno di Alice), la suddetta si storceva una caviglia su uno stupido gradino collocato in modo inopportuno, terminava la sua giornata nella splendida casetta santiaghera degli zii, accudita e
30 Novembre. Siamo qui a Santiago, torniamo ora dal pranzo domenicale con i genitori dello zio di Alice, 90 e 91 anni... Sono veramente gentilissimi e pieni di spirito.. Alice si e' commossa, voleva rimanere li' Ci hanno parlato della loro vita sociale, davvero invidiabile, mai visti degli anziani cosi' vispi e pieni di vita...
2 dicembre. Abbiamo visitato la casa di Neruda a Isla Negra, veramente curiosa... poi siamo stati a Valparaiso, il porto piu' vicino a Santiago e simile ea Genova per conformazione..dove alice ha mangiato un Churrasco gigante: Fette di carne, avocado, pomodoro, cipolla...
4 dicembre. Il viaggio volge al termine. Purtroppo abbiamo dovuto anticipare la partenza all' 8 dic. Partiremo direttamente da Santiago , quindi rimaniamo qui gli ultimi giorni a fare vita rilassata e estiva..fanno circa 30 gradi....
5 dicembre. Per finire in bellezza siamo andati alle terme di Baños Collina, a 2000 metri sulla cordigliwera dietro Santiago. Essendo Venerdi' e ancora primavera non c'era nessuno, nemmeno gli autobus e ci siamo dovuti arrivare in autostop, ma ne e' valsa assolutamente la pena. Dopo Bus+pick-up+furgoncino della verdura+camion+ auto, siamo arrivato in uno dei posti piu' belli che si possano trovare, una valle vulcanica con ghiacciai perenni, un ruscello che scorre sul fondo e sun un costone delle vasche a terrazza di acqua termale calda... Il modo migliore per salutare il cile.