giovedì 9 febbraio 2012

A proposito di "sfigati" e figli di ministri ...

Care, Cari, in: http://www.valeriobruschini.info/?p=547 , troverete la giusta e necessaria difesa d'ufficio dei "nostri illuminati Governanti e dei loro pargoli ingiustamente offesi e vilipesi" dagli invidiosi di ogni risma.

Saluti, Valerio.

MONTI, CANCELLIERI, FORNERO: LE VITE DEGLI ALTRI … STRAME PER IL BESTIAME

Vogliamo spezzare una lancia, omettendo dove, a favore dei suddetti personaggi e dei loro molto preziosi pargoli: - Monti Giovanni, anni 39, Presidente o Vicepresidente in multinazionali italiane ed estere del calibro, solo per citarne un paio, di Citigroup o di Morgan Stanley; - Deaglio-Fornero Silvia, anni 37, insegna nell'Ateneo dei genitori e guida una fondazione, finanziata dalla Sanpaolo di cui la madre era Vicepresidente; - Peluso-Cancellieri Giorgio, 42 anni, è stato recentemente promosso: già precoce direttore Unicredit, ora è stato nominato Direttore Generale di Fondiaria-Sai, un bel posto fisso da 500.000 euro l"anno. - Martone Michel, il fustigatore degli sfigati, (si noti il termine senz'altro oxfordiano), figlio di un potentissimo magistrato romano, arrivato alla presidenza dell'Associazione Nazionale Magistrati e, poi, Presidente dell'Authority degli scioperi.

1) Noi ci stupiamo dello stupore suscitato dalle affermazioni dei genitori e dalle carriere dei figli, poiché significa ignorare la Storia e la Genetica. I Romani, che, invece, si intendevano di queste cose, avevano risolto ogni problema con una frase lapidaria: "Quod licet Iovi non licet bovi/Ciò che è lecito a Giove non è lecito al bove", con ciò significando che ciò che è concesso a chi ha particolari gradi, requisiti o capacità può non essere concesso a chi non ha tali requisiti. Attraverso i secoli e gli spazi, inoltre, le classi dominanti, animate dal sacro furore patriottico, hanno sempre mandato al macello i figli … degli altri. Oggi, al di là dell'istupidimento giornalistico-televisivo, realizzato ad arte dai loro fiancheggiatori, lautamente prezzolati, la realtà non è diversa. Basta guardare i luoghi di provenienza e le condizioni socio- economiche delle famiglie d'origine di tutti coloro che sono morti nelle "missioni umanitarie di guerra". Pertanto, le/i giovani, che sono condannate/i "solo" ad un'esistenza precaria e che vengono pure irrise/i, possono considerarsi ancora fortunate/i, per il fatto che la "Patria non ha (ancora) bisogno di loro" come carne da cannone, ma solo come bestiame da macelleria sociale.

2) Ugualmente, da tempo immemorabile, coloro che nascono dai sacri lombi della classe dominante, sono geneticamente superiori, cosicché le loro fulgide e fulminanti carriere non sono frutto di raccomandazioni, come insinuano i malnati, bensì di indiscusse doti innate. Già Platone aveva dimostrato "scientificamente" che dalla classe dei Governanti, che avevano un'anima razionale, sarebbero discesi altri Governanti, da quella dei guerrieri, che avevano un'anima irascibile, sarebbero germogliati altri guerrieri, mentre da quella dei lavoratori, che avevano un'anima volgarmente concupiscibile/ desiderante il possesso, sarebbero venuti coloro che avrebbero svolto i lavori dozzinali. Già il Poeta, Parini, pensando a Giovanni, a Silvia, a Giorgio ed a Michel aveva scritto: " A te scenda per lungo/ di magnanimi lombi ordine il sangue".

Pertantamente, come direbbe Albanese, pure noi ci uniamo al coro e diciamo alle /ai giovani sfigate/i: "Andate a lavorare! Il lavoro non c'è? Inventatelo! É qui che si vede l'uomo ed anche la donna!".

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