venerdì 15 novembre 2019

Comunicazione, processi di identificazione e Big Data.


Ricavi trimestrali per utente per zona geografica 2019 Fonte

di: M. Minetti

Chi vuole essere influencer. 

Posso forse affermare, senza scandalizzare nessuno, che viviamo nella società dell'informazione, come qualche anno fa vivevamo nella società del valore. 

Ciò significa che mentre prima la società si divideva, grossolanamente, per chi utilizza un paradigma del conflitto fra classi, in poveri e ricchi, oggi si divide in detentori di informazioni e privi di informazioni. 

Le categorie quasi coincidono ma si differenziano per la loro relazione. 

Coloro che possiedono le informazioni sono anche ricchi, coloro che non le hanno sono irrimediabilmente anche poveri. 

Visto che non frequento i ricchi, i veramente ricchi che detengono le informazioni, non so come e dove se le scambiano ma, frequestando i poveri, so dove si scambiano le loro poche (e spesso errate) informazioni. Ovvero nei mezzi che hanno a disposizione, oltre alle chicchiere al telefono e in presenza, su internet e i social, in special modo quelli di Mr. Zuk: Facebook, Instagram e WhatsApp (2,7 Mld di utenti nel 2019 per 69 mld di dollari di ricavi pubblicitari fonte ). 

La gran parte dei contenuti che vengono veicolati atttraverso i social sono prodotti da centrali di produzione strategica di informazioni come redazioni, uffici stampa, agenzie di comunicazione, giornalistiche o di immagini, influencer professionali o amatoriali, content media manager dei più vari. 

Chi si occupa di “Comunicazione”, e il temine è una sineddoche volutamente ambigua perchè sostituisce i termini più corretti di “Propaganda” o “Pubblicità commerciale”, produce gran parte dei contenuti strategici presenti sui social. La parte restante dei contenuti è formata da ciò che gli utenti producono autonomamente, quindi i commenti, i like, le condivisioni, gli stati, le immagini e i video, che forniscono informazioni all'occasionale destinatario di quelle interazioni e al sistema proprietario, ovvero a chi assume la proprietà di tutte quelle informazioni, Mr. Zuk. 

Spostiamo momentaneamente l'attenzione su uno dei soggetti che producono informazione strategica sulla rete, un soggetto politico nuovo, mai decollato, come Potere al Popolo! che afferma di essere dalla parte degli sfruttati. 

Questo soggetto ha circa 10.000 utenti registrati su una propria piattaforma informatica che non usa, Liquid Feedback, programmata con codice open source, su un proprio server, che non sottrae dati, quindi informazioni, ai propri utenti e non li vende a soggetti terzi. 

Potere al Popolo! ha più di 100.000 iscritti ad una pagina Facebook, e divese migliaia a pagine locali e gruppi, sempre in Facebook, in cui viene proposta la comunicazione verso l'esterno e interna del soggetto politico. 

Mediante lo stesso social commerciale, molte persone manifestano la propria contrarietà all'utilizzo del software libero LQFB per la decisionalità online, disertando il forum che ha solo 1400 iscritti, preferendo il dibattito nei commenti ai post su Facebook, partecipato anche dai leader del soggetto politico, a meccanismi considerati “passivizzanti” di democrazia digitale. 

Gli eventi più partecipati in presenza sono state due assemblee con circa 1000 partecipanti e una manifestazione nazionale con circa 5000 presenze. 

La valorizzazione della politica fatta con i corpi, in presenza, viene condotta sui social mediante una comunicazione che fa dei partecipanti in carne ed ossa dei “figuranti” per la rappresentazione online, i cui contenuti rispecchiano le stesse strategie di tutti gli altri soggetti politici che praticano il marketing politico. 

Questa comunicazione politica, condotta su social propretari che estraggono dati dagli utenti e li incrociano, come Facebook, Whatsapp, Twitter, Instagram, Youtube, Google-Android, replicano quasi totalmente la strategia più diffusa, il gioco linguistico più comune, la costruzione dell'identità. 


La costruzione dell'identità.


Analizziamo due post sullo stesso argomento, del tutto speculari: 

Nelle prime 3 righe la notizia, sono due sgomberi. 

La differenza tra le due è che da una parte ci si identifica con gli sgomberati, dall'altra con le autorità che li eseguono. 



A sinistra 

Nemici: Polizia con blindati. 

Amici: I migranti per strada. 

Noi: Solidali con i migranti e chi li aiuta 

Valori: Solidarietà, accoglienza, umanità, diritti, dignità. 

















A destra 

Nemici: Occupanti abusivi Rom. 

Amici: Forze dell'ordine. 

Noi: Italiani. Bisognosi di sicurezza. 

Valori: Legalità, sicurezza, ordine. 










La quantità di informazioni trasmesse dal destinatore che non siano già conosciute dal destinatario è minima. La maggior parte del contenuto è una narrazione che ingloba dei “valori” a cui si chiede di aderire individuando gli “amici” e i “nemici” identificandosi con un Noi. 

Schema: 

Oggi un nemico ha attaccato un nostro amico. Oggi abbiamo attaccato un nemico. Noi siamo dalla parte dei nostri amici. I nostri valori sono questi. 

Questa comunicazione, curiosamente, è diretta ai propri sostenitori, sapendo già che si identificano in quelli che vengono posti come “amici”. Perchè allora confermarglierlo? 
La piramide dei bisogni di Maslow (1954) 
Perchè appartenere ad un Noi per l'individuo è 
importantissimo. 


La differenza sostanziale nei due esempi è nei valori che sono dietro quel NOI. 


Mentre il bisogno di Sicurezza è alla base della piramide di Maslow, quindi precede anche il bisogno di identificarsi in un gruppo, valori come il Rispetto reciproco e ancora di più Solidarietà (moralità) e Accoglienza (accettazione,assenza di pregiudizio) li troviamo sulla cima della piramide. Bisogna prima aver soddisfatto i bisogni che sono alla base per poter prendere in considerazione quelli al vertice. 

La violenza del linguaggio usato da chi scrive nei commenti serve a farsi “riconoscere” in quanto appartenenti a quel Noi e viene alimentato dai Troll nemici che, con altrettanto odio verbale, attaccano l'identità del Noi. 

Torniamo al punto principale. 
Avevamo detto all'inizio che la società non si divide in Noi e Loro, in “amici” e “nemici” in base a quelle differenze decise e inculcate da chi si occupa di propaganda o marketing. 

La società si divideva in ricchi e poveri; e oggi in detentori di informazioni e privi di informazioni. 

Dal nostro gioco linguistico della costruzione dell'identità, il destinatore del messaggio (chi lo ha prodotto) ha estratto l'informazione del numero di utenti che si sono identificati con quel Noi e alcune note personali di chi ha scritto dei commenti. 

L'utente (alcuni geek li definiscono U-tonti) ha fornito alcune informazioni personali che lo riguardano (analizzabili con software appositi esempio), al destinatore (“sono dalla tua parte” o “contro”) ma soprattutto fornisce un numero incredibile di informazioni personali al proprietario della piattaforma. Assieme alle sue identità palesi (Like, iscrizioni a gruppi, relazioni (amici), titolo di studio, età, libri, film, musica preferiti), l'utente fornisce tutti quei dati che spesso non sa di condividere (siti visitati, posizione, viaggi, acquisti, locali frequentati, cronologia di ricerche, video youtube guardati, siti porno, dispositivi smart posseduti e loro uso...), spesso incrociati con i dati delle App installate sullo smartphone, che vanno a formare i Big Data. 

Insomma questo soggetto politico anticapitalista, dalla parte degli sfruttati, permette, grazie alle sue pagine Facebook e alle attività social, che i suoi aderenti e simpatizzanti vengano profilati dalle strutture del post capitalismo e dalle agenzie di intelligence, che estraggono i dati degli utenti e se ne appropriano, mettendole a valore, risultando così egemoni nel post-capitalismo. Viene estratta informazione da chi ne ha poca per accrescere il numero di informazioni di chi ne possiede e gestisce quantità enormi. Ricorda qualcosa? 

L'esodo possibile, anzi necessario. 
Lo scopo di questa argomentazione è suscitare una riflessione sulle contraddizioni insite nella comunicazione politica e spingere per lo spostamento della comunicazione interna di Potere al Popolo!, quindi non propagandistica, su strumenti non proprietari che garantiscano la privacy e la tutela dei dati degli aderenti. Un Forum visibile ai soli iscritti e protetto, dei social indipendenti, sicuri e open source, lato client e server, come il social Mastodon https://joinmastodon.org/ o Friendica https://rizomatica.org , la messaggistica di Riot https://about.riot.im/why-riot/ o altri che vorremo testare e utilizzare. 
Se siamo troppo pigri, possiamo anche tenerci il post-capitalismo della sorveglianza, a lui non facciamo schifo, ci sfrutta volentieri e ci vende a peso.


Per approfondire: 

COMUNICAZIONE E COSTRUZIONE DELL'IDENTITÀ
NEI GRUPPI TELEMATICI intervento di L.Pezzullo, Università di Padova 

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